Ucraina, Combattimenti nell'est, esplosioni a Kharkiv. Erdogan: 'Domani voglio sentire Putin e Zelensky' - Mondo

Ucraina, Combattimenti nell’est, esplosioni a Kharkiv. Erdogan: ‘Domani voglio sentire Putin e Zelensky’ – Mondo


Forti esplosioni sono state udite questo pomeriggio a Kharkiv, nell’est dell’Ucraina: lo riporta Canale 24. L’allarme nella città è scattato alle 12:32 ora locale (le 13:32 in Italia) e subito dopo ci sono state le esplosioni. Allo stesso tempo, a partire dalle 12:45 ora locale (le 11:45 in Italia) le sirene anti-aeree hanno suonato nelle città di Poltava, Dnipro, Zaporizhzhia, Lugansk, Cherkasy, Kropyvnytskyi, oltre alla regione di Kiev e la stessa capitale. La città di Kramatorsk è senza elettricità, a causa degli scontri che hanno interrotto una linea dell’alta tensione. Lo ha riferito il sindaco Alexander Goncharenko, citato da Unian. “A causa dei combattimenti, una linea elettrica dell’alta tensione è stata interrotta. Kramatorsk e tutte le città vicine sono senza luce”, ha spiegato il sindaco. La città di Avdiivka, nella regione di Donetsk, è priva di acqua, elettricità e gas. intanto torna a farsi avanti la Turchia nel ruolo di mediatore.

ERDOGAN IN CAMPO
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha annunciato che domani, lunedì 30 maggio, intende telefonare al presidente russo Vladimir Putin e a quello ucraino Voldymyr Zelensky. Lo riporta la Tass. Il presidente turco si è mostrato cauto sugli sviluppi di un dialogo tra Mosca e Kiev. “Noi sogniamo che questa guerra finisca il più presto possibile, ma sembra che gli eventi si stiano sviluppando negativamente ogni giorno che passa”, ha detto Erdogan in una intervista al canale Ntv, come riporta la Tass. Annunciando la sua volontà di telefonare a Vladimir Putin e Voldymyr Zelensky nelle prossime ore, Erdogan ha aggiunto che la Turchia continuerà a chiedere alle parti in conflitto di “utilizzare tutti i canali del dialogo e della diplomazia”. “La Russia naturalmente non vede di buon occhio e non sostiene l’ingresso di Svezia e Finlandia nella Nato, ed è innanzitutto preoccupata dall’adesione di Helsinki con cui divide i confini”, ha detto ancora in un’intervista rilasciata al canale turco Ntv. Ankara finora si è opposta all’allargamento della Nato ai due Paesi scandinavi accusati di dare protezione a terroristi turchi del Pkk. Sono in corso dei negoziati.

A Mariupol, i russi stanno accumulando cadaveri di ucraini uccisi in un supermercato: lo afferma su Telegram Petro Andriushenko, consigliere del sindaco, citato da Ukrinform. “Nei locali del Schyryi Kum supermarket sul viale Svobody, i russi hanno creato una discarica di corpi dei caduti ucraini riemersi dalle tombe quando hanno cercato di aggiustare le condotte d’acqua e anche cadaveri esumati. Li stanno accumulando come se fossero immondizia”, scrive Andriushenko, postando anche una foto diffusa dal canale Telegram ‘Mariupol Now’, a testimonianza di quanto descrive.

LA SITUAZIONE SUL CAMPO
I combattimenti continuano nell’area di Severodonetsk, nell’Ucraina orientale, dove la situazione è “ancora più difficile” rispetto a ieri e “il nemico continua ad attaccare”: lo ha detto oggi il capo dell’amministrazione militare della regione di Lugansk, Serhiy Gayday, sottolineando che 60 case sono state distrutte nella regione e due persone, inclusa una bambina, sono state trovate morte tra le macerie. Da parte sua, il capo dell’amministrazione militare civile locale Oleksandr Striuk, ha spiegato che “i continui bombardamenti” hanno reso sempre più difficile entrare o uscire dalla regione, sottolineando che l’evacuazione è “molto pericolosa” e la priorità viene data ai feriti. Intanto, ha reso noto l’esercito ucraino, a Sloviansk – a un’ottantina di km a ovest di Severodonetsk – la Russia ha effettuato “un’intensa ricognizione” sulla città e la periferia, ed ha condotto attacchi aerei nell’area di Dovhenke. Inoltre, si registrano bombardamenti di artiglieria su infrastrutture civili nelle vicine Bohorodychne e Sviatohirsk. Sempre a est, i militari hanno riferito di nuovi attacchi russi alle infrastrutture civili nelle città e nei villaggi tra Kharkiv e il confine russo. Tra le località colpite vi sono Ruski Tyshky, Petrivka e Ternova. Le forze ucraine sostengono di aver distrutto oltre il 30% dei moderni carri armati russi dall’inizio dell’invasione il 24 febbraio scorso: lo ha detto il consigliere del ministro dell’interno ucraino, Viktor Andrusiv, nel corso di un’intervista a Canale 24. “Prima della guerra contro l’Ucraina, la Russia aveva circa 3mila carri armati moderni e oltre il 30% di essi è stato distrutto dai nostri difensori in tre mesi di guerra. Tra sei mesi questa cifra potrà solo aumentare”, ha detto Andrusiv confermando che Mosca è stata costretta a rimettere in servizio i vecchi carri armati di progettazione sovietica T-62, risalenti agli anni ’70. Le forze armate ucraine affermano – inoltre – di aver eliminato il comandante di un battaglione d’assalto aereo russo, il tenente colonnello Alexander Dosyagaev. Lo riporta l’agenzia di stampa Ukrinform. Mentre nel Donbass infuria la battaglia, la diplomazia corre lungo il filo del telefono. Ieri da Parigi e Berlino parte così l’ennesima offensiva verso il Cremlino, con Emmanuel Macron e Olaf Scholz che invitano Vladimir Putin a intavolare “negoziati seri e diretti” con Voldymyr Zelensky. E allo zar strappano una timida apertura: “La Russia è pronta a riprendere il dialogo con l’Ucraina”, assicura, dicendosi anche disponibile a facilitare soluzioni sul fronte della crisi del grano. Ma su un punto il presidente russo non transige: “Basta inviare armi all’Ucraina”.

ACCUSE DI MOSCA
In Russia il comitato investigativo “indagherà su nuovi attacchi al territorio russo” da parte dell’esercito ucraino, secondo quanto scrive la Tass. In particolare, le indagini riguardano due episodi, due “bombardamenti”, attribuiti all’esercito di Kiev, sul villaggio di Gornal, nella regione di Kursk, e sul villaggio di confine di Zernovo, nella regione di Bryansk.Le forze di Mosca avanzano intanto nell’Est ucraino e confermano di aver conquistato Lyman, i ceceni di aver preso Severodonetsk. Nella notte il leader della Cecenia Ramzan Kadyrov, sul suo canale Telegram ha fatto sapere: “Severodonetsk è sotto il nostro completo controllo. La città è stata liberata. I residenti possono stare tranquilli: d’ora in poi non saranno più in pericolo”. 

RIUNIONE SULLE SANZIONI
Convocata per questo pomeriggio la riunione degli ambasciatori dei 27 (Coreper). Si tratta dell’ultimo incontro degli sherpa prima del vertice Ue straordinario che si terrà lunedì e martedì: sul tavolo della riunione la bozza delle conclusioni del Consiglio europeo e il dossier del sesto pacchetto di sanzioni alla Russia. Al momento, nel testo delle conclusioni non c’è alcun riferimento alle sanzioni e all’embargo al petrolio e, formalmente, il tema non è inserito negli ordini del giorno del summit dei leader.





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