Primo Maggio, Concertone a Roma - Cultura & Spettacoli

Primo Maggio, Concertone a Roma – Cultura & Spettacoli


E’ in corso a Roma il tradizionale concertone del Primo Maggio. A dare il via alla maratona musicale, che torna in una piazza San Giovanni già gremita dopo due anni di pandemia, il gruppo ucraino dei Go_A con alcuni rifugiati che hanno lanciato un messaggio di pace nelle loro lingue prima di intonare Imagine di John Lennon. “Tutti noi proveniamo da zone di guerra e abbiamo lanciato un messaggio di pace – ha detto una delle cantanti -. Quello che abbiamo detto non lo avete capito ma lo conoscete a memoria, lo ha scritto un inglese tanti anni fa. La musica è linguaggio che ci unisce da sempre”.

“La libertà e il lavoro sono diritti di ogni essere umano e non possono prescindere dalla parola rispetto. Ma c’è un diritto in serio pericolo, un diritto in meno: la pace. Per questo Cgil, Cisl e Uil hanno voluto questo messaggio: “Al lavoro per la pace”. Si commuove Ambra Angiolini, alla conduzione del Concertone del Primo Maggio a Roma per la quinta volta consecutiva, salutando piazza San Giovanni tornata a vivere dopo due anni di pandemia. Il via della maratona è tutto dedicato alla guerra in Ucraina e la showgirl e attrice indossa un maglione con i colori del Paese martoriato, giallo e blu. “Facciamo sentire il male che fa, invochiamo una sacrosanta pace in Ucraina. Ma c’è anche un’altra guerra che non abbiamo terminato e che ha ucciso negli ultimi mesi 189 persone”, ricorda Ambra, facendo riferimento alle morti sul lavoro. Numeroso il pubblico che non si è fatto fermare dal meteo incerto.

“Buon Primo Maggio e buon concertone a tutti. Avrei voluto essere lì ma credo che il mio invito si sia perso”. E’ il messaggio postato in una storia di Instagram da Fedez. L’anno scorso il rapper fu protagonista di una lunga querelle con la Rai e con gli organizzatori, accusati di averlo voluto censurare.

“La cosa brutta di quando siamo in lotta con noi stessi, schiavi delle nostre paure, è che siamo convinti di potercela fare da soli. Lottare da soli è come stare nelle sabbie mobili, più cerchi di scappare e più affondi, affondi e affondi. La salute mentale è importante tanto quella fisica. Parlo per esperienza personale, non abbiate paura di chiedere aiuto, perché chiedere aiuto non ci rende più deboli, ma è un atto di forza”. La depressione è il tema toccato da Mr.Rain al Concertone del Primo Maggio a Roma.

1 maggio, Le Vibrazioni: ‘Dopo pandemia, l’orrore della guerra come i nostri nonni’


Al Concertone arriva l’ironia tagliente di Valerio Lundini che interrompe la sua esibizione di La guerra è brutta con i Vazzanikki per una telefonata “inattesa”.
“Mi dicono che c’è una telefonata molto importante dall’estero. ‘Scusate sto chiamando dalla federazione russa, sono il presidente, è importante, è una notizia – dice, tradotta, una voce maschile in russo – . Suppongo che la canzone che cantavate fosse indirizzata a me. Ho sentito le vostre parole e i vostri concetti molto originali. Grazie a voi ho deciso di smetterla con la guerra”.
E poi Lundini riprende a cantare: “Perché solo la musica può salvarci dallo scoppio di un conflitto nucleare, non a caso si chiamano accordi”.

“Cicciona, fai schifo, mi dicevano da piccola, Vatti a nascondere! Che tristezza.. Oggi c’è una persona di cui ho una grande stima: sono io e sono una gran figa”. La cantante Bigmama ha portato sul palco del Primo Maggio a Roma la body positivity. “Sono diventata BigMama a 13 anni… prima ero una ragazzina a cui dicevano ‘sei grassa, fai schifo, vatti a nascondere’. E pensavo avessero ragione, quindi per sfogarmi ho iniziato a scrivere. State attenti a prendere in giro le persone magari un giorno ve le ritrovate al Primo Maggio”.

La seconda parte del Concertone del Primo Maggio si apre con una riflessione sul deporre le armi e sulle tante guerre che affrontiamo tutti i giorni. “La guerra è anche chi spara a Manuel Bortuzzo in una tranquilla sera romana all’Axa, è le donne accoltellate, sfregiate, uccise da mariti-compagni-fidanzati, è Marco Vannini, ucciso da quattro persone che hanno anteposto la loro salvezza alla sua vita – ricorda la presentatrice con la voce che si incrina per l’emozione -. Tutti noi dobbiamo metterci al lavoro per la pace.
Siamo tutti responsabili”.





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